Intervento Pietroboni 5 novembre 2008

Giuliana Pietroboni - 
Direttore Dipartimento Servizi per la Cultura e Restauri – Provincia di Roma

Oggi diamo inizio ad una serie di Incontri per gli operatori culturali del territorio sui temi del dialogo interculturale e della sostenibilità, che rientrano tra gli interventi previsti nel Piano Prevenzione Mille messo a punto dall’Amministrazione Provinciale.
Come sapete, le precedenti iniziative di formazione e aggiornamento per bibliotecari del 2008 hanno riguardato  le Nuove Regole di Catalogazione per Autori  e la lettura ad alta voce, come tassello  dell’impegno più complessivo del nostro Ente nel progetto nazionale Nati per Leggere.
Nei prossimi due mesi – e dunque a conclusione dell’Anno europeo del Dialogo interculturale - vorremmo mettere a fuoco le implicazioni che la questione ambientale e l’interculturalità hanno sul nostro lavoro culturale, del Servizio Cultura come delle biblioteche civiche. Cercheremo cioè di riflettere sul contributo che le istituzioni culturali, e le biblioteche in particolare, possono dare alla conoscenza reciproca tra le culture e alla diffusione di una cultura ecologica attraverso le  modalità a loro proprie, che sono quelle legate all’informazione, al libro e alla lettura.
I cinque incontri sono stati organizzati in collaborazione con il BAICR Consorzio degli Istituti culturali romani, che molti di voi conoscono bene, perché in altre occasioni sono stati nostri partner nella formazione, e con loro abbiamo sempre  condiviso la convinzione che lo sviluppo dei servizi culturali richieda una specifica progettazione (“Lavorare per progetti” era proprio il titolo di un ciclo di incontri) e che  la loro crescita debba fare leva sulle risorse, le competenze, i saperi e le capacità delle comunità e del territorio.
L’Incontro del 12 Novembre è stato poi inserito tra le attività della Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, dedicata quest’anno al tema dei rifiuti, e per questo un rappresentante del Settore Sviluppo Sostenibile ci porterà i saluti della Commissione Italiana Unesco durante quella giornata.
Vorrei innanzitutto soffermarmi brevemente sui motivi che ci hanno spinto ad affrontare  insieme, in un unico percorso formativo, le due tematiche dell’intercultura e della sostenibilità .
Già nel 2001 l’ Unesco metteva insieme questi due aspetti, affermando che la diversità culturale è necessaria all’umanità quanto la biodiversità alla natura. Qualche anno più tardi con la  “Convenzione sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali”, che il  nostro Parlamento ha ratificato nel marzo 2007, l’Unesco vede nella diversità culturale proprio “una condizione essenziale di sviluppo sostenibile a beneficio delle generazioni presenti e future”.
Possiamo dunque guardare alla biodiversità e alle diversità culturali come a due facce della stessa medaglia, a due modi diversi di mostrarsi delle differenze, riferite nel primo caso alla natura e all’ambiente, nel secondo alla dimensione culturale e sociale.
Li accomuna anche la necessità di venire “maneggiati con cura” e le biblioteche pubbliche come altre istituzioni culturali,  impegnate da sempre a valorizzare la pluralità delle fonti e dei punti di vista, sono titolate a svolgere un ruolo efficace  in questo campo, grazie anche all’acquisizione da parte degli operatori di competenze, metodi e strumenti di confronto critico.
La Convenzione Unesco raccomanda tra l’altro   di sviluppare iniziative di educazione e sensibilizzazione del pubblico (e dei giovani in particolare) e di coinvolgere attivamente la società civile nei processi di valorizzazione delle differenze in campo culturale. Penso che gli  Incontri a cui oggi diamo inizio  possano rientrare a pieno titolo   in questa prospettiva di lavoro.
Chi di voi lavora in biblioteca da più tempo sa che il Servizio Cultura ha inserito a più riprese i temi dell’intercultura e dell’educazione ambientale tra i suo interventi di promozione della lettura e delle biblioteche. I progetti Libri senza frontiere (1992) una delle prime iniziative in Italia sul ruolo dei libri come ‘ponte’ tra le diverse culture,  La biblioteca del bosco (1994) e poi la Natura in biblioteca (1998) hanno proposto un metodo di lavoro alle biblioteche, che lo hanno poi articolato ed arricchito ulteriormente attraverso il rapporto con le risorse locali: scuole, associazioni, autori, esperti.
La nostra ricognizione annuale sullo stato dei servizi bibliotecari dei Comuni, necessaria tra l’altro a predisporre il Piano annuale degli interventi e dei contributi previsto dalla Legge Regionale 42/97, ci mostra che le  biblioteche hanno continuato e continuano ancora oggi a lavorare sull’educazione ambientale e sull’intercultura, come parte di quel costante racconto della realtà e del territorio che costituisce uno dei punti di forza dell’azione delle biblioteche e delle altre Istituzioni culturali dei nostri Comuni.
Anche il servizio Cultura contribuisce a questo “racconto”: infatti il Progetto Fotografa la tua città è giunto alla terza edizione, mentre si sono da poco chiusi i termini per la presentazione di brevi testi letterari per il Concorso che si chiama proprio “Racconti di provincia”.
Certo, parecchie cose sono cambiate dal lontano 1992: ad esempio, le attività di promozione della lettura sono diventate con il passare del tempo più varie e  più “leggére”; abbiamo imparato che si può parlare di libri e di cultura mentre si gustano i prodotti della cucina locale e che la biblioteca è capace di organizzare “avamposti” sulle spiagge , o  collegamenti radiofonici,  o ancora bliz di letture improvvisate in luoghi chiave del comune;  abbiamo ascoltato  autori parlare di libri e letteratura in un battello sul lago; abbiamo incontrato per strada libri apparentemente abbandonati, ma in realtà messi lì per essere presi, letti e poi nuovamente lasciati a disposizione di nuovi lettori.
E questo non è un elenco casuale, ma si tratta di attività organizzate dalle biblioteche del territorio.
E anche per il Servizio Cultura la prospettiva è molto cambiata: istituzioni ed operatori della cultura hanno infatti abbandonato una certa pretesa di ‘autosufficienza’,  mentre è divenuto  più evidente il contributo delle strutture e dei servizi culturali alla qualità della vita, alla coesione sociale, al benessere delle comunità, allo sviluppo complessivo del territorio.
Si sono sviluppati sistemi territoriali integrati, e il sostegno dato in questi anni dall’Ente al Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani e alla sua sperimentazione di distretto culturale si inquadra proprio in questa prospettiva generale.
Nella stessa ottica di collaborazione e integrazione si può considerare la nostra partecipazione ad Agenda 21 Locale, che è stata un’occasione importante per l’Amministrazione provinciale di realizzare un percorso partecipato e condiviso tra i diversi settori dell’Ente sullo stato dell’ambiente e del territorio; e anche la più recente collaborazione del nostro Servizio con il Servizio Immigrazione in vista del progetto Biblioteche del Mondo (di cui tra poco l’Assessore D’Elia ci parlerà più diffusamente)  rientra nello stesso processo di integrazione tra servizi.
Abbiamo chiesto ai funzionari di  questi due Servizi di condividere con tutti voi – in uno dei  prossimi Incontri - le loro conoscenze,  prospettive di lavoro e reti di rapporti nel campo dell’ambiente e delle diverse culture del territorio. Speriamo che anche una collega dell’Istituzione Biblioteche di Roma possa essere presente, per illustrare i servizi multiculturali e gli altri progetti attivati dal Comune di Roma.
Un ulteriore  cambiamento è stato poi determinato dalla partecipazione del Servizio Cultura al lavoro di alcune  Reti di  enti locali, Istituzioni culturali, operatori e associazioni (ad esempio, il gruppo di lavoro sulla Cultura della Rete “Città e Governi Locali Uniti”, la Rete Les Rencontres, il Coordinamento nazionale delle Agende 21 Locali), che lavorano per sviluppare il ruolo dei governi locali e della società civile nella valorizzazione e nella confluenza delle diverse espressioni culturali del territorio (in termini ampi che comprendono non solo lingue, tradizioni, idee, opere della creatività).
In questo contesto va tenuta presente l’ Agenda 21 Cultura, un piccolo documento (sono meno di 20 pagine) approvato a Barcellona nel 2004 e tradotto finora in 12 lingue (tra cui il turco e l’arabo) che ha l’ambizione di contribuire a promuovere il ruolo della cultura come “collante “ nei processi di sostenibilità e di sviluppo urbano e territoriale. Il testo dell’Agenda è scaricabile dal nostro sito e contiamo di  parlarne durante uno dei prossimi Incontri.

Per finire, vorrei indicare ancora due aspetti collegati a questo percorso di aggiornamento:
• Il primo ha a che fare con l’aspirazione della biblioteca pubblica ad essere una “biblioteca per tutti”. Ad esempio, il progetto Nati per Leggere, a cui aderisce anche la Provincia di Roma, ha il grande merito di coinvolgere le famiglie nella promozione della lettura dei piccoli e di stabilire a questo scopo una collaborazione strutturata con altre professionalità (dei pediatri in primo luogo). Nel territorio provinciale la  presenza media di popolazione straniera tocca il 10% , con un 54% costituito da donne. le biblioteche devono oggi necessariamente tenere conto di queste trasformazioni, con un’offerta di servizi e attività (e il Servizio Cultura sta lavorando in questo senso), Tra l’altro, avendo in mente il recente dibattito professionale sull’identità e i confini della biblioteca pubblica (struttura finalizzata alla diffusione della lettura e della conoscenza oppure agenzia culturale a tutto tondo, che risponde anche ai forti bisogni di aggregazione e di socializzazione della società contemporanea), le tematiche interculturali e ambientali potrebbero costituire un’occasione per avvicinare alla biblioteca sia i lettori occasionali, sia anche quel “pubblico del libro” che in Italia è sicuramente molto più ampio del “pubblico delle biblioteche”.
- In secondo luogo, credo che  uno dei compiti principali del Sistema Bibliotecario Provinciale sia quello di valorizzazione le attività e le iniziative delle biblioteche: per questo negli Incontri abbiamo lasciato spazio per testimonianze e materiali sul lavoro delle biblioteche.  Ed è in questa prospettiva che  abbiamo pensato di inserire tra le sezioni della nuova versione del sito del Sistema Bibliotecario Provinciale una funzione che consentirà la segnalazione diretta  da parte degli operatori di eventi e attività, per una maggiore e più tempestiva diffusione delle informazioni.
Per concludere, saremmo molto soddisfatti se le nuove iniziative di informazione e sensibilizzazione che nasceranno da questi Incontri contribuiranno ad inserire anche la reciprocità tra i significati della parola “integrazione”, dal momento che tutti abbiamo qualcosa da imparare dall’incontro con le altre culture.
Roma, Sala della Pace, 5 novembre 2008
 
 
 

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