La storia della biblioteca di Frascati inizia quando Giacomo III, pretendente al trono di Inghilterra, trova accoglienza a Roma poiché la sua dinastia è stata detronizzata; suo figlio Enrico Stuart, duca di York, nel 1741 viene nominato Cardinale e nel 1761 diviene vescovo della Diocesi Suburbicaria di Frascati. Grande amante dei libri, Enrico Stuart inaugurò nel 1775 una biblioteca che, sebbene collocata nella sede del seminario vescovile, era tuttavia destinata ad uso civico; la chiamò "eboracense" da Eboracum, nome dell'antica città di York dalla quale egli proveniva. Alla fine del XVIII secolo la biblioteca era una delle più ricche e belle d'Italia, con un patrimonio di circa dodicimila volumi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, a seguito dei bombardamenti dell'8 settembre 1943 che colpirono molto duramente Frascati, temendo per le sorti di quel prezioso patrimonio storico e culturale il Comune di Frascati trasferì tutti i volumi della biblioteca in Vaticano. Il Comune tornò solo nel 1966 in possesso di un esiguo nucleo dell'antica “eboracense”, quando già dagi anni intorno al 1950 la biblioteca aveva ripreso a funzionare come biblioteca pubblica, in locali siti al piano terra della sede municipale.
Nel 2004, dopo un lungo periodo di chiusura, la biblioteca è stata riaperta al pubblico, in in un ampio edificio in stile umbertino di fine '800 appositamente ristrutturato, dopo un'attenta e mirata ristrutturazione progettata dagli architetti De Bernardini, Mascia e Olivo. Un intervento particolarmente efficace che ha saputo coniugare la suddivisione degli spazi e l'uso inedito dei materiali con la funzionalità del servizio. Nella nuova sede, alla bblioteca è stato anche annesso il nucleo più antico dell'Archivio Storico Comunale, con documenti che vanno dal 1530 al 1800.
La Biblioteca di Frascati collabora all'organizzazione del Premio Frascati Poesia, nato nel 1959 da un lungo sodalizio tra poeti. Nell'autunno del '58, infatti, Antonio Seccareccia, Ugo Reale e Giorgio Caproni, durante uno dei loro incontri “frascatani”, decisero di istituire il Premio, offrendo al vincitore una botte di vino, il prezioso prodotto dei Colli Albani. La prima edizione fu vinta da Alberto Bevilacqua, Franco Simongini e Nunzio Romano. Oggi il Premio si divide in due sezioni: la sezione italiana dedicata ad Antonio Seccareccia e la sezione straniera dedicata ad Italo Alighiero Chiusano che offre un premio alla carriera.
La biblioteca ha voluto inoltre farsi carico dell'illustre progetto di raccogliere e conservare memoria della tradizione letteraria dei Castelli Romani e di provvedere a una sorta di censimento dei nuovi autori che emergono nel territorio, attraverso l'allestimento dell'Archivio degli Scrittori dei Castelli Romani. Tanti sono stati (e sono) infatti gli scrittori che a Frascati e dintorni hanno risieduto o soggiornato, attratti dall'amenità dei luoghi.
La biblioteca di Frascati conserva inoltre l'Herbarium Tusculanum, testimonianza scientifica - curata dal biologo Paolo Bassani - del notevole patrimonio floristico di Frascati e dell'Agro Tuscolano. Lo studio, in cui 70 piante spontanee sono classificate secondo l'ordine sistematico di Bruno Anzalone, mediante chiavi analitiche specializzate, è in biblioteca a disposizione di studenti e studiosi