MOSTRA FOTOGRAFICA "IL CIBORIO DI FIANO ROMANO" dal 14 aprile 2015

Comune : Fiano Romano
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Luogo: 
BIBLIOTECA COMUNALE
Orario: 
NELL'ORARIO DI APERTURA DELLA BIBLIOTECA

LA CHIESA DI SANTO STEFANO VECCHIO E IL SUO CIBORIO A FIANO ROMANO Distante circa un chilometro dal borgo medievale di Fiano Romano, è forse la chiesa più antica del territorio come attestano le opere reticolate nella parete esterna dell’abside. Le leggi sabaude di scioglimento delle corporazioni religiose e confisca dei beni ecclesiastici ne segnarono un triste destino: fu sconsacrata nel 1888 e venduta nel 1889 a privati. E’ suddivisa in tre navate, dieci colonne di granito con capitelli di ordini vari sostengono il tetto ligneo capriato terminante nell’abside illuminata da una bifora. Nel presbiterio l’altare maggiore era sovrastato da un baldacchino di marmo, detto ciborio. Introdotto nelle basiliche cristiane a partire dal IV secolo, la sua funzione era enfatizzare il momento più sacro della liturgia religiosa: la transustazione del corpo di Cristo. Questa fase della celebrazione eucaristica doveva essere celata ai fedeli presenti e l’officiante chiudeva le quattro tende di cui il ciborio era fornito. Il ciborio di Santo Stefano vecchio è una semplice elegante struttura quadrilatera di marmo bianco, alta oltre quattro metri e larga quattro metri. Su una piattaforma quadrata marmorea poggiavano quattro colonne a capitelli corinzi a sostegno di un’ariosa e dinamica copertura a “gabbia” con tre portici. Il primo portico è quadrato, il secondo ottagonale, entrambi con ventiquattro colonnine doriche. Un tetto pieno a forma di piramide tronca sostiene il portico più elevato e più piccolo: su una base quadrata s’innestano otto colonnine doriche che reggono una piramide poligonale a tetto pieno al cui apice era infissa una sfera di marmo. Una fascia policroma musiva di tessere di porfido, serpentino e paste vitree dorate guarniva la piattaforma e la prima cornice quadrata. La chiesa conservò sicuramente il suo ciborio fino al 1873. La chiusura al culto e l’assenza dei frati favorirono molti furti, come la perdita del ciborio che avvenne tra il 1889 e il 1890. Lo “sradicamento” dalla sua posizione originale gli costò la demolizione della piattaforma quadrangolare su cui poggiava e la perdita della sfera, oltre a vari danni alle foglie d’acanto dei capitelli corinzi. Lasciato misteriosamente Fiano e poi l’Italia, approdò negli Stati Uniti comprato da un magnate che nel 1909 lo rivendette ad un’asta per circa 7.100 dollari: ad aggiudicarlo fu il Metropolitan Museum di New York, dove ancora sta, catalogato come uno dei pezzi migliori d’arte medievale della collezione.

Data inizio: 
14 Aprile, 2015
Galleria fotografica: 
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